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Nato come nuova edizione di un fortunato libretto del 1989 tradotto dal Mulino col titolo "Come si studia la società. Una "cassetta degli attrezzi" per le scienze sociali", cammin facendo questo volume è diventato un'altra cosa. Interpellato sul vistoso aumento di dimensioni, l'autore ha risposto con sorridente candore che i vecchi buoni utensili di una volta sono stati affiancati per fortuna da numerosi altri, più sofisticati ed efficaci. E tuttavia del libretto di vent'anni fa sono rimasti intatti alcuni caratteri: l'ossessione per la chiarezza e per l'uso non evocativo dei termini; l'inclinazione verso modelli di medio raggio in cui teoria e ricerca si confrontano costantemente; l'insaziabile curiosità intellettuale che alimenta continui sconfinamenti nei territori della psicologia, dell'economia, delle scienze naturali. Ma soprattutto la propensione a scoprire e risolvere "puzzle", nel senso di rompicapo o enigmi, cioè fatti empirici che contrastano col senso comune o una qualche aspettativa teorica.